Durante la Going Square Academy US, evento formativo organizzato da Going a Genova, la destinazione caraibica Jamaica ha avuto uno spazio dedicato all’interno del programma. Ne abbiamo parlato con Francesca Battocchi, account Visit Jamaica per l’Italia, che ha aggiornato gli agenti di viaggio sulla situazione post-uragano e sulle opportunità di combinazione con gli Stati Uniti.
La Jamaica ha subito un impatto meteorologico. Qual è la situazione attuale?
L’uragano Melissa ha colpito l’isola qualche giorno fa, ma la reazione è stata immediata: già dal giorno stesso, la Jamaica ha iniziato a ripartire. Alcune aree sono state poco interessate, altre stanno recuperando passo dopo passo. I tre aeroporti principali sono già operativi, e le escursioni più famose — come le Dunn’s River Falls, la Laguna Luminosa e la Dolphin Cove — sono aperte o in fase di riapertura. La situazione è in costante miglioramento.
Il mercato italiano aveva mostrato segnali molto positivi. Come si inserisce questo evento?
La Jamaica stava vivendo una stagione d’oro con l’Italia. Dopo un periodo di riallineamento post-Covid, quest’anno stavamo registrando ottimi risultati. Siamo certi che, una volta riaperta l’isola al turismo — già dal 15 dicembre — potremo consolidare questo trend.
Qual è il rapporto tra gli italiani e la Jamaica? Quanto è fedele l’immaginario alla realtà?
Gli italiani amano la Jamaica, ma spesso la conoscono solo superficialmente. È un’isola che va raccontata: oltre al mare caraibico, offre esperienze culturali e naturalistiche uniche. Pochi sanno, ad esempio, che le Blue Mountains — tra Ocho Rios e Kingston — sono la catena montuosa più alta dei Caraibi, patrimonio UNESCO, dove si produce un caffè pregiato esportato in tutto il mondo. È una zona di foresta pluviale, con aziende che offrono tasting di caffè e rum: un volto della Jamaica ancora poco noto in Italia.
Quanto conta il popolo giamaicano nel fascino di questa destinazione turistica?
Moltissimo. I giamaicani sono unici nel panorama caraibico: orgogliosi, accoglienti, con una cultura forte e distintiva. La lingua, la musica, l’identità nazionale — frutto di una colonizzazione inglese — rendono la Jamaica una destinazione autentica. In questo momento storico, il loro spirito di ripartenza è un valore aggiunto.
Perché parlare di Jamaica in un evento dedicato agli Stati Uniti?
Perché il combinato USA + Jamaica è una formula molto apprezzata dai viaggiatori italiani. Dopo un itinerario negli Stati Uniti, si può aggiungere un soggiorno mare in Jamaica, con voli diretti dalle principali città americane. È una proposta ideale, soprattutto per i viaggi di nozze.
Gli agenti di viaggio conoscono questa possibilità?
Sempre di più. La promozione costante e la presenza dell’ente del turismo in Italia hanno aumentato la conoscenza della destinazione. Anche le prenotazioni stanno tornando forti, sia nelle agenzie che da parte dei tour operator.
Esiste un profilo di viaggiatore italiano più attratto dalla Jamaica?
La Jamaica è trasversale: perfetta per coppie, famiglie e gruppi di amici. Ad esempio, il Beaches Negril è uno dei resort più premiati al mondo per famiglie, con un parco acquatico interno. L’isola offre esperienze per tutti i target, sempre con la voglia di scoprire una cultura unica al mondo.

