La ricerca “Turismo a Roma e nel Lazio: rilevanza economica e convivenza sociale”, promossa dal Consiglio Regionale Unipol del Lazio, è stata presentata durante la Sesta edizione di EcosLab. La ricerca, realizzata da RUR (Urban Research Institute), fornisce una panoramica approfondita della situazione del turismo a Roma e nel Lazio.
Ecco alcuni dei principali risultati emersi dalla ricerca:
- Record di presenze turistiche a Roma nel 2023: La Capitale ha raggiunto un massimo storico di presenze turistiche, con stime che indicano che i pernottamenti nell’area romana supereranno i valori del 2019, attestandosi intorno ai 35 milioni. Ciò rappresenta un aumento di oltre il 9% rispetto ai 32 milioni del 2022.
- Concentrazione dei flussi turistici: La Città Metropolitana di Roma concentra l’89,5% delle presenze turistiche della regione. Le province di Latina, Viterbo, Frosinone e Rieti contribuiscono in misura significativamente inferiore.
- Squilibrio nella fruizione del patrimonio culturale: La ricerca evidenzia uno squilibrio nella fruizione del patrimonio culturale, storico, monumentale e archeologico. Nel periodo antecedente alla pandemia (2019), il 95,4% degli ingressi ai siti culturali era concentrato a Roma.
- Concentrazione nel centro storico di Roma: Nel centro storico di Roma, l’86,4% dei visitatori di siti culturali si concentra in una zona molto limitata, causando intasamenti e disagi. Allo stesso tempo, le risorse patrimoniali al di fuori del centro storico non vengono adeguatamente fruite.
- Effetti positivi sull’occupazione: Il turismo ha avuto un impatto positivo sull’occupazione nel Lazio. Nel 2022, gli occupati nel settore del commercio, alloggi e ristorazione hanno raggiunto i livelli del 2019, con un ulteriore aumento nel secondo trimestre del 2023.
- Crescita del lavoro dipendente: Tra il 2019 e il 2023, i dipendenti nel settore turistico sono cresciuti del 6,5%, mentre il lavoro autonomo si è leggermente ridotto del 2,4%.
La ricerca fornisce spunti importanti per affrontare le sfide legate alla gestione dei flussi turistici, all’equa distribuzione delle risorse e alla valorizzazione del patrimonio culturale al di fuori delle zone più centrali e congestionate.