Pasqua e ponti, vola il turismo italiano: 130 milioni dall’hôtellerie e boom di stranieri

ponti primavera

Un avvio di stagione più che positivo per il turismo italiano. Secondo i dati raccolti da Isnart per Unioncamere e ENIT, in occasione delle festività pasquali e dei ponti di primavera, sono state vendute sei camere su dieci, per un giro d’affari che, nel solo comparto dell’hôtellerie, si aggira intorno ai 130 milioni di euro. A trainare la domanda, non solo il turismo interno, ma soprattutto i flussi internazionali in costante crescita: tra marzo e maggio sono attesi quasi sette milioni di arrivi aeroportuali da oltreconfine, con una prevalenza del turismo leisure e una netta prevalenza di turisti provenienti da Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Francia e Spagna.

A registrare i migliori risultati sono state le destinazioni dell’Italia interna, che superano il 70% di camere occupate. Un dato che conferma il trend in crescita della domanda verso mete meno battute, più lente e autentiche, che intercettano i desideri di un turismo sempre più esperienziale. Ottimi anche i dati delle prenotazioni nelle città d’arte (63,9%), nelle località di montagna (61,3%) e nelle destinazioni termali (59,6%).

La performance turistica del periodo pasquale è accompagnata da buone prospettive per i ponti primaverili: per il 25 aprile il tasso di prenotazioni raggiunge il 57%, mentre per il 1° maggio si attesta al 55%.

Appare all’altezza delle aspettative anche il trend di vendita anticipata per i ponti primaverili:
rispettivamente del 57% per il Ponte del 25 Aprile e del 55% per quello del 1° Maggio.
Su questi numeri, incide sicuramente l’apporto del turismo estero. Come rileva Enit S.p.A., tra
marzo e maggio 2025, gli arrivi aeroportuali complessivi in Italia dall’estero sono previsti in
aumento del +4,5% rispetto al medesimo trimestre 2024 (6.826.831 vs 6.534.725; di cui 96% leisure).

In questo scenario, Roma si conferma regina dell’ospitalità con quasi il 30% degli arrivi internazionali, spinta dall’effetto Giubileo che, secondo un’impresa ricettiva su tre nel Lazio, in Umbria e nelle Marche, ha già prodotto un impatto positivo in termini di aumento della clientela. I primi 5 mercati di provenienza per trascorrere le festività in Italia sono Regno Unito, con una quota parte del 15,1%, Germania con il 10,3%, Stati Uniti con l’8,7%, Francia con l’8,8% e Spagna con il 7,7%.

Lo sguardo degli operatori si proietta con fiducia anche verso l’estate: già vendute sei camere su dieci per giugno, il 64,8% per luglio e il 65,4% per agosto. Un segnale di vivacità che riflette la crescente capacità del sistema turistico italiano di pianificare con anticipo, rispondere alle esigenze di nuovi segmenti di clientela e sviluppare offerte diversificate.

“I numeri ci danno ragione, l’Italia continua a crescere nei diversi comparti del turismo”, ha commentato Ivana Jelinic, amministratore delegato di ENIT, sottolineando l’importanza di valorizzare l’offerta variegata del Paese e promuovere il brand Italia a livello globale.

Un’analisi confermata anche da Loretta Credaro, presidente di Isnart, che evidenzia come “un turista su quattro scelga l’Italia per il buon rapporto qualità/prezzo”, e come molte imprese stiano investendo in servizi personalizzati per attrarre nuovi target, come i cicloturisti e gli amanti del wellness.

Dal Ministero del Turismo arriva infine una lettura più sistemica, affidata alle parole della ministra Daniela Santanchè: “I primi dati sulla Pasqua e sui ponti primaverili testimoniano un turismo italiano sempre più competitivo, che cresce grazie a politiche di destagionalizzazione e sostenibilità. Roma, con il +3% di arrivi rispetto allo scorso anno, è simbolo di un’Italia turistica in salute, capace di attrarre, accogliere e rinnovarsi”.

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