Roma pronta per il WTTC: “Mai così tanti CEO e investitori del turismo in arrivo”

Dopo sei anni torna in Europa il Global Summit, l’appuntamento annuale del Wttc, World Travel & Tourism Council, che quest’anno ha scelto Roma, dal 28 al 30 settembre per l’edizione n° 25. In questa intervista la presidente del Wttc Julia Simpson racconta in anteprima a QualityTravel le aspettative, le opportunità per l’Italia di questo grande evento e il ruolo dell’innovazione nel futuro del turismo.

Mancano meno di due mesi al Global Summit che, per la prima volta, si svolgerà in Italia, Come sta procedendo l’organizzazione? Qual è la risposta degli operatori internazionali?
Stiamo ricevendo feedback molto positivi. Verranno in Italia i top Ceo dell’industria turistica di tutto il mondo. Manager da Cina, Giappone, India, Stati Uniti; e anche dall’Africa, dalla Thailandiia, oltre che, naturalmente, da tutta Europa. Letteralmente il meglio del settore. Il nostro summit è davvero l’evento di riferimento per il settore travel and tourism. È importante avere queste persone perché molti di loro sono investitori e alcuni hanno già interessi considerevoli in Italia. Per altri, sarà l’occasione di vedere tutte le novità e magari viaggiare, riscoprire Roma dopo anni e osservare i vantaggi e le innovazioni che ci sono qui. Penso che questo sarà uno dei nostri summit con la migliore partecipazione di sempre.

Dopo sei anni il Wttc Global Summit torna in Europa. Come mai è stata scelta proprio Roma?
Durante il periodo post-COVID abbiamo girato il mondo, e adesso torniamo nel Vecchio Continente: sei anni fa eravamo stati in Spagna. Quella di Roma si sta rivelando una scelta indovinata. Abbiamo appena pubblicato alcuni dati su viaggi e turismo e quest’anno l’Italia dovrebbe battere tutti i record precedenti come presenze. Un numero eccezionale di visitatori internazionali che spenderanno circa 63,4 miliardi di euro, superando i livelli pre-pandemici. Inoltre, c’è ancora un mercato del turismo domestico molto forte, che vale circa 124,6 miliardi di euro.

Ha menzionato più volte l’innovazione. È questa la parola chiave di questa edizione?
Proprio così. Abbiamo lavorato molto bene con il ministro Daniela Santanchè, che è veramente interessata a una nuova versione de “La Grande Bellezza”, perché ovviamente tutti vorranno venire a Roma per l’incredibile architettura, la moda, il cibo. Si dice “tutte le strade portano a Roma”; ed è assolutamente vero. Con il ministro, stiamo lavorando per vedere come potere utilizzare l’innovazione, l’intelligenza artificiale, la tecnologia per rendere l’esperienza del viaggiatore il più fluida possibile. Le persone devono potersi godere l’autenticità. L’altro nostro partner fondamentale è ovviamente Enit, assolutamente cruciale per il successo del Summit.

Quali sono le aspettative dei soci del Wttc che parteciperanno al Summit?
Alcuni ancora non conoscono bene l’Italia, ma comunque si aspettano di venire in uno dei Paesi migliori al mondo per il turismo. Porteremo non solo i nostri soci ma anche molti ministri ed esponenti governativi da tutto il mondo. I nostri top member guarderanno a come possono investire di più in Italia e come quell’esperienza possa arricchire l’Italia in termini di contributo all’economia. Negli ultimi anni li abbiamo portati in Australia, a Perth, in Arabia Saudita, nelle Filippine, in Ruanda. Ed è straordinario che adesso torniamo nel centro dell’Europa. E l’Italia oggi gode di una grande stima sul palcoscenico mondiale perché sta davvero andando alla grande.

E pensa che continuerà questo trend positivo?
Come abbiamo scritto in un nostro recente comunicato stampa, nei prossimi 10 anni travel e tourism varranno circa il 12% dell’economia italiana, contribuendo con circa 282 miliardi di euro e impiegando quasi 4 milioni di persone. In un mondo dominato dall’AI, che in alcuni settori ridurrà posti di lavoro, essere invece un settore che crea lavoro fisico sarà molto utile. Quello che è interessante è la diversificazione: il 50% del business arriva dall’Europa – Germania, Francia, ecc. – e l’altro 50% dal resto del mondo. È un portfolio ben diversificato, ma ci sono ancora molte opportunità: i cinesi vogliono venire di più, la crescente classe media indiana vuole conoscere l’Italia. L’altra area di crescita è ovviamente il lusso, ma anche il wellness. Nei giorni scorsi ero all’hotel Minerva, che non avevo mai visto prima, ed è quel tipo di alberghi a sette stelle che adesso si può trovare a Roma. Così come si possono trovare delle spa molto grandi per soddisfare le esigenze di chi cerca il benessere in viaggio.

Nonostante l’Italia sia un Paese con le radici nel passato, ritiene che le aziende turistiche italiane siano pronte per le nuove tecnologie?
Sicuramente. Prendiamo ad esempio Technogym: di recente ero ad Atene e in una palestra ho visto che c’erano tutte attrezzature Technogym, un’azienda italiana tecnologicamente molto all’avanguardia. E poi ci sono le ferrovie italiane, ITA Airways, il Gruppo Ferretti. Sono tutte aziende che guardano alle innovazioni. Una volta che si è saliti sul treno, si può avere un’esperienza molto autentica. Ma per arrivarci si utilizza la tecnologia per reperire le informazioni; e il marketing deve sfruttare l’intelligenza artificiale per riuscire ad attirare una generazione di viaggiatori completamente nuova.

Già che parliamo di trasporti, è d’obbligo chiederle cosa pensa degli aeroporti italiani, anche in virtù della sua lunga esperienza nel settore dell’aviazione.
Sembra che in questo Paese ci sia la maggiore densità di scali aerei: 129 aeroporti, dei quali 29 internazionali. Ci sono regioni con tre aeroporti! In questo Paese avete una connettività fantastica. Grandi ferrovie ma anche ottimi aeroporti. Avete rivitalizzato la vostra compagnia aerea nazionale. Avete sia i vettori low-cost che i brand di alta gamma. L’Italia è molto ben collegata, non potrei essere più d’accordo.

Questo potrebbe aiutare anche nella promozione delle destinazioni minori, ovvero quelle meno conosciute ma di grande interesse artistico e paesaggistico. Ed è un tema di grande attualità, anche per l’esplosione del fenomeno dell’over tourism.
Certo! E credo che l’intelligenza artificiale aiuterà in questo. Uno dei grandi trend post-pandemici è che le persone vogliono andare fuori dai percorsi battuti. Ora puoi letteralmente chiedere all’AI: “Dov’è una città simile a Firenze che non sia Firenze in Italia?” E otterrai una risposta. Questo porterà a una maggiore distribuzione dei viaggiatori nelle varie località italiane, cosa che so essere molto importante per il ministero del turismo.

L’economia italiana si basa su piccole e medie imprese. Come possono sopravvivere in un settore dominato dalle grandi catene?
L’Italia è uno dei Paesi meglio posizionati per avere hotel di diverse dimensioni perché le persone vengono qui per esperienze molto autentiche. Al Wttc, abbiamo lanciato il programma “Basics” sulla sostenibilità e una piattaforma chiamata “Together in Travel”, perché circa l’80% del nostro settore è costituito da piccole e medie imprese. Non si tratta solo di piccoli hotel, ma anche di guide turistiche, persone che gestiscono biblioteche storiche, musei. Le grandi corporation sono le prime a supportare queste piccole aziende perché lavorano con loro gomito a gomito. Diciamo che le piccole e medie imprese nel travel & tourism sono la spina dorsale del settore.

Una domanda più filosofica: cultura e denaro. La cultura è per i ricchi?
Penso che una passeggiata per qualsiasi strada italiana sia una lezione di cultura e storia. Posso incontrare persone di modesti mezzi in Italia che sanno tutto sull’opera, cosa che non troveresti in altri Paesi. Credo che in Italia la cultura sia per tutti.È importante per i nostri figli e le prossime generazioni perché attraverso la cultura capisci davvero la tua storia. Mentre ero a Roma, mi è capitato di visitare l’ospedale Santo Spirito, nel centro di Roma, dove quasi mille anni fa c’era già una ruota girevole nella quale le ragazze madri potevano lasciare, in totale anonimato, un figlio indesiderato, anziché abbandonarlo e farlo morire, come avveniva spesso. Ma sono tante le gemme nascoste che si trovano dappertutto, non solo in questa città. Qui in Italia la cultura è letteralmente scritta nel vostro DNA e non è esclusiva per classe o denaro, niente affatto.

GPM

Autore

  • Qualitytravel.it è il più letto web magazine indipendente b2b della travel & event industry. Fornisce news e analisi su turismo, business travel, marketing ed eventi: un punto di vista autorevole sui trend di settore e un utile strumento di lavoro per oltre 100mila lettori mensili. Il pubblico a cui ci rivolgiamo comprende chi lavora nella filiera del turismo e degli eventi: gestori di hotel e di location, tour operator e agenzie viaggi, dmc e tmc locali, fornitori di servizi e agenzie di organizzazione eventi, trasporti e infrastrutture, attività di ristorazione e catering, divisioni marketing, travel, eventi ed hr delle aziende. Il nostro impegno è quello di fornire un’informazione puntuale su novità del comparto, raccontare case study e consigli utili per l’attività quotidiana, offrire uno spaccato del mondo del lavoro e notizie di attualità su business, marketing, bandi e gare di settore. Consideriamo quello del turismo e degli eventi un unico grande settore da approcciare con una visione globale e non di parte, mostrando il fenomeno nel suo complesso, senza le distorsioni che avvengono quando si vuole parlare di una sola parte della filiera.

    Visualizza tutti gli articoli