Durante l’ultima edizione di ITHIC, Italian Hospitality Investment Conference, ospitata a Roma presso l’Hotel Villa Doria Pamphili, il direttore marketing di Aries Group, Raniero Amati, ha delineato le linee strategiche del gruppo, sottolineando due driver che stanno ridefinendo il turismo congressuale e l’ospitalità italiana: lo sviluppo del segmento MICE e gli interventi di upcycling edilizio supportati da tecnologie rigenerative.
MICE in crescita e ospitalità sostenibile
“I risultati del primo semestre 2025 confermano che la nostra visione dell’ospitalità è in sintonia con le nuove esigenze del mercato – ha dichiarato Amati –. Il forte sviluppo del segmento MICE e la risposta positiva all’upcycling dimostrano che è possibile coniugare crescita economica, sostenibilità e innovazione”.
Con oltre 1.600 camere distribuite in quattro strutture tra Milano, Bologna e Roma e 9.400 mq dedicati agli eventi, Aries Group si posiziona oggi come uno dei player più dinamici del turismo congressuale. Solo nel 2024, il gruppo ha registrato un incremento dei ricavi del 27%, un tasso medio di occupazione dell’82% e oltre un milione di presenze, consolidando un trend di crescita avviato nel 2023.
Upcycling e rigenerazione urbana
Al centro delle strategie non ci sono solo nuove aperture in città chiave come Firenze, Genova e Torino, ma soprattutto interventi di rigenerazione che trasformano immobili esistenti in hub di nuova generazione.
Fiore all’occhiello è il maxi progetto di upcycling del Quark Hotel Milano, uno dei più grandi centri congressi della città: dopo l’apertura della nuova area con piscine esterne, è in corso il restyling tecnologico degli spazi interni, firmato da EvaStomper Studio, che renderà l’hotel un ambiente ibrido e immersivo per eventi corporate e leisure.
Le preferenze dei viaggiatori: sostenibilità con trasparenza
La rotta intrapresa da Aries Group rispecchia anche le aspettative dei viaggiatori: secondo recenti rilevazioni, quasi la metà degli italiani (49%) dichiara che la sostenibilità incide nelle scelte alberghiere, con un crescente interesse verso le strutture che riutilizzano edifici esistenti (49%, con un picco del 56% tra i Baby Boomer). Un dato che si intreccia con la diffidenza nei confronti del greenwashing: il 77% degli intervistati chiede comunicazioni trasparenti e verificabili sull’impegno ambientale delle strutture.
Ostacoli e opportunità della rigenerazione
Se il riuso e l’upcycling figurano oggi tra le pratiche più apprezzate, restano però forti ostacoli alla loro diffusione: burocrazia complessa (67%), costi elevati (59%) e mancanza di pianificazione urbanistica strategica (51%). Eppure, la rigenerazione di ex fabbriche, caserme, scuole e strutture ricettive dismesse rappresenta una delle principali urgenze avvertite dagli italiani, segno che il mercato è pronto ad accogliere modelli innovativi di ospitalità.
Verso un turismo rigenerativo
L’esperienza di Aries Group testimonia che il futuro del turismo e del MICE in Italia passa dalla capacità di trasformare l’esistente, riducendo l’impatto ambientale e generando valore per le comunità locali. “La nostra missione – ha concluso Amati – è dimostrare che sostenibilità e sviluppo possono camminare insieme, dando vita a un’ospitalità rigenerativa, inclusiva e orientata al futuro”.