Thai Airways punta sull’Italia: da Milano e Roma a Bangkok, e poi Jakarta

jakarta con thai airways

Nel 2027 Thai Airways tornerà a volare direttamente da Roma a Bangkok, aggiungendo il volo all’attuale collegamento giornaliero da Malpensa, operato con Boeing 787-9. Una notizia che potrebbe accrescere l’interesse dei turisti italiani verso il Sud-est asiatico, facilitando l’accesso non solo alla Thailandia, ma anche ad altre mete interessanti come l’Indonesia, collegata con comode coincidenze per aprire nuove opportunità per tour operator e agenzie di viaggio. Obiettivo: andare oltre l’inflazionata isola di Bali e per far conoscere Jakarta e l’Indonesia più autentica. Questo il vero tema emerso dal workshop “Unlocking Growth, Connecting Cultures and Creating Sales” tenutosi a Jakarta a inizio settembre: come raccontare (e vendere) questa meta al viaggiatore italiano?
All’evento hanno partecipato 4 tour operator italiani specializzati sul sud est asiatico che hanno offerto la propria visione, accanto a quella di Thai Airways, rappresentata da Rithavee “Guy” Plikarnon, Team Lead France, Italy, Belgium e Uk, che abbiamo intervistato e che ci ha raccontato di come la compagnia, dopo essere uscita dalla crisi finanziaria del post covid, sia ora pronta a investire sull’Italia, confermando l’interesse per Roma.

Jakarta: da città di transito a destinazione da scoprire

È sempre stata vista come un punto di passaggio, utile per raggiungere Bali o altre mete più note. Ma Thai Airways, insieme ai tour operator italiani presenti all’evento, ha lanciato una sfida: trasformare Jakarta in una destinazione leisure, capace di attrarre viaggiatori curiosi e aperti a nuove esperienze.

Silvia Catucci (GoAsia) lo dice chiaramente: “Jakarta l’ho sempre saltata. Ma visitandola, ho scoperto una città vibrante, con contrasti sociali, architetture di religioni diverse una a fianco all’altra e una scena gastronomica sorprendente. I rooftop con vista skyline sono esperienze da proporre, non da ignorare.”

Federica Ferrara (I Grandi Viaggi) conferma: “Jakarta ha potenzialità simili a Bangkok o Singapore. Ma manca una narrazione turistica forte. Serve un lavoro di valorizzazione, anche sui social, per renderla appetibile a un pubblico più giovane e curioso”.

Per Agostino Tura (Mosaico) le ragioni possono essere di carattere molto più concreto: “Il costo del volo su Jakarta è spesso più conveniente rispetto a Bali. Può diventare uno stopover intelligente, con una notte d’appoggio e qualche escursione culturale. E poi si prosegue verso mete più note”.

Tutti concordano su un punto: Bali è satura. L’overtourism è una realtà e il mercato cerca alternative. Ma per proporre nuove isole, servono collegamenti, ricettività e storytelling.

Emmer Guerra (Glamour) lo dice con franchezza: “Jakarta può essere un hub per itinerari nuovi. Ma serve un lavoro di squadra tra tour operator, agenzie e enti del turismo. E serve formazione: gli agenti devono conoscere la destinazione per poterla raccontare.”

Agostino Tura insiste sulla varietà dell’offerta: “L’Indonesia ha oltre 17.000 isole. Propongo sempre di combinare mete note con gemme nascoste. Il cliente vuole dire ‘sono stato a Bali’, ma anche ‘ho scoperto un arcipelago segreto’.”

Il profilo del viaggiatore italiano è cambiato. Non si viaggia più solo per vedere monumenti, ma per vivere esperienze, condividere sui social, cercare autenticità.

Federica Ferrara racconta un aneddoto: “Una coppia di sessantenni mi ha chiesto un viaggio tutto Instagram-friendly, con hotel di lusso e esperienze da fotografare. Essere social non è più sinonimo di gioventù.”

Emmer Guerra riflette sul cambiamento: “Il cliente giovane non cerca più le icone. Vuole fare running in un parco sconosciuto, provare la skincare in Corea, trovare l’inquadratura perfetta. Le agenzie devono intercettare questi bisogni.”

E qui nasce una sfida: come far dialogare agenzie e nuovi target?

“I social non sono un nemico – dice Guerra – ma un alleato. Anche internet, all’inizio, spaventava. Ora è una risorsa. Chi saprà cambiare, vincerà.”

Thai Airways non punta solo sulle rotte, ma sull’esperienza. Il nuovo amenity kit firmato dalla principessa Sirivannavari, disponibile sulle rotte fashion (Milano, Parigi, Tokyo, Shanghai), è solo un esempio.

Phiromptis Thongthaem, product marketing manager, racconta: “Portiamo lo street food thailandese nel cielo, collaboriamo con imprenditori locali, serviamo caffè e cioccolato che provengono da progetti reali. Vogliamo che il volo sia già parte del viaggio culturale”.

La sostenibilità è al centro: materiali biodegradabili, supporto alle comunità agricole, valorizzazione del patrimonio culturale. “I viaggiatori oggi cercano autenticità, cultura, storie. Non si limitano a spostarsi da A a B, ma vogliono vivere qualcosa di memorabile.”

Il ritorno del volo Roma–Bangkok sarà sicuramente un tassello importante di questa strategia. Ma il vero cambiamento passa dalla capacità di raccontare l’Asia in modo nuovo: più esperienziale, più personalizzato, più autentico.

Jakarta può essere il simbolo di questa trasformazione: da città ignorata a porta d’ingresso per un’Indonesia tutta da scoprire.

Autore

  • Giampiero Moncada è un giornalista free lance con un'esperienza pluriennale nel settore del turismo e dell'informazione multimediale. Esperto nella produzione di video e nella gestione di uffici stampa, ha sviluppato una forte propensione per la narrazione multicanale, dalla radio alla televisione, dalla carta stampata al web. Nel corso della sua carriera ha collaborato con testate di rilievo come L’Espresso e ha seguito progetti di comunicazione strategica in diversi settori, dal turismo alla ristorazione, dai sistemi di pagamento alla tecnologia e al gaming.

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