Dubai ha aperto la 32ª edizione dell’Arabian Travel Market (ATM) con numeri da primato. Nei primi tre mesi dell’anno la città ha accolto 5,31 milioni di turisti internazionali, con una crescita del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024, confermandosi tra le destinazioni più dinamiche e attrattive al mondo.
Il risultato consolida un trend di crescita costante avviato negli anni precedenti: nel 2024 Dubai aveva già raggiunto 18,72 milioni di visitatori, con un incremento annuo del 9%. Il turismo si conferma così un pilastro centrale per l’economia dell’emirato e uno dei principali motori per l’attrazione di investimenti e talenti globali.
Alla fiera ATM 2025 il Dipartimento dell’Economia e del Turismo (DET) ha partecipato in qualità di Destination Partner, affiancato da oltre 125 stakeholder tra enti governativi, gruppi alberghieri, DMC, tour operator e attrazioni turistiche. Il DET ha inoltre rilanciato il proprio programma di Hosted Buyers, rivolto a più di 300 buyer internazionali da 39 mercati, confermando l’intenzione di rafforzare le reti globali di vendita.
Partnership e formazione: motori della crescita
In linea con gli obiettivi della Dubai Economic Agenda D33 – che punta a raddoppiare l’economia cittadina entro il 2033 – il primo trimestre 2025 ha visto la firma di nuovi accordi strategici con Amadeus, Premier Inn Middle East e Hyatt Hotels. Inoltre, il Dubai College of Tourism, in collaborazione con Marriott International, ha avviato un programma di apprendistato dedicato ai giovani emiratini, in linea con il piano D33 che prevede l’inserimento di 65.000 cittadini nel settore privato.
Origine dei visitatori e performance alberghiere
L’Europa occidentale si conferma il primo bacino di provenienza con 1,15 milioni di visitatori (22% del totale), seguita da CSI ed Europa orientale (17%), Paesi del Golfo (15%), Asia meridionale (14%) e area MENA (12%). In crescita anche l’Asia orientale e sud-orientale (9%), le Americhe (7%), l’Africa (4%) e l’Australasia (1%).
Anche il comparto hospitality continua a registrare ottimi risultati. L’ADR (tariffa media giornaliera) si attesta a 647 AED (+2% su base annua), mentre i pernottamenti superano gli 11,19 milioni. Il RevPAR si mantiene su livelli alti a 528 AED, rafforzando l’equilibrio tra valore per il cliente e rendimenti per gli investitori.
Il settore alberghiero e della ristorazione, nel solo periodo gennaio-settembre 2024, ha contribuito al PIL con 11,5 miliardi di AED, crescendo del 3,7%. Dubai si è anche confermata al primo posto mondiale per numero di progetti di investimenti diretti esteri greenfield per il quarto anno consecutivo, primeggiando nei settori del turismo e del food & beverage.
Sostenibilità e promozione: nuovi traguardi
Tra le iniziative di maggiore rilievo nel primo trimestre spicca la seconda edizione del “Dubai Sustainable Tourism Stamp”, che ha premiato 153 hotel per il rispetto dei 19 requisiti ambientali fissati dal DET, con un incremento del 118% rispetto al 2023.
Sul fronte della comunicazione, il DET ha lanciato ad aprile la campagna internazionale “Find Your Story”, un cortometraggio con Millie Bobby Brown e Jake Bongiovi che racconta Dubai attraverso lenti emozionali, tra avventura, architettura futuristica e paesaggi del deserto.
Nel primo trimestre dell’anno, Dubai ha anche ospitato una fitta agenda di appuntamenti: dalle grandi fiere di settore come Gulfood e Arab Health, a eventi culturali legati al Ramadan e all’Eid, fino a manifestazioni sportive di livello internazionale come la Dubai World Cup, il Dubai Duty Free Tennis Championships e il Hero Dubai Desert Classic.
Secondo Issam Kazim, CEO di Dubai Corporation for Tourism and Commerce Marketing, l’obiettivo per il 2025 e oltre resta quello di consolidare la città come destinazione ideale per visitare, vivere e lavorare: “Con il contributo di tutti i nostri stakeholder e partner, stiamo rafforzando l’esperienza del viaggiatore, promuovendo allo stesso tempo crescita economica e innovazione. Puntiamo a rafforzare la nostra posizione nei mercati chiave e ad attrarre nuove fasce di pubblico nei mercati emergenti”.