Un violento terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito il Myanmar nella giornata del 28 marzo 2025, provocando gravi danni a infrastrutture e edifici in diverse aree del Paese e nei territori limitrofi. L’epicentro è stato localizzato nei pressi di Mandalay, una delle città più popolose del Myanmar, ma le scosse sono state avvertite in gran parte del sud-est asiatico.
Nella regione dell’epicentro si registrano crolli diffusi: sono state danneggiate abitazioni, luoghi di culto e strutture pubbliche. Le autorità locali hanno dichiarato lo stato di emergenza in sei aree del Paese, mentre le comunicazioni risultano fortemente compromesse. Squadre di soccorso stanno operando in condizioni estremamente difficili, ostacolate dall’instabilità degli edifici e dalle numerose frane provocate dal sisma. Molti villaggi risultano ancora irraggiungibili.
A Naypyidaw, capitale del Myanmar, il terremoto ha causato il collasso di diverse infrastrutture. In particolare, si segnalano gravi danni a strade e ponti, rendendo complesso l’accesso alle zone più colpite. A Mandalay, alcune strutture religiose sono crollate mentre erano frequentate da numerose persone.
In Thailandia, la scossa è stata percepita distintamente fino a Bangkok, dove un grattacielo in costruzione è collassato, causando numerose vittime e dispersi. Le autorità hanno dichiarato lo stato di calamità e stanno operando per liberare decine di persone intrappolate sotto le macerie. Danni sono stati segnalati anche in altre province del nord del Paese.
Il sisma ha avuto ripercussioni anche in altri Paesi della regione, tra cui Cina, India, Bangladesh, Vietnam e Laos, dove si segnalano evacuazioni e danni più contenuti, ma la situazione resta in evoluzione.
Al momento non si dispone ancora di un bilancio ufficiale delle vittime. Tuttavia, le prime immagini e testimonianze lasciano presagire uno scenario molto grave, con un numero potenzialmente elevato di morti e feriti. Le autorità stanno lavorando per valutare l’entità dei danni e fornire assistenza alle popolazioni coinvolte.
Si tratta di uno dei terremoti più potenti registrati negli ultimi decenni nella regione, che conferma la vulnerabilità di quest’area dell’Asia alle attività sismiche di forte intensità.