Il percorso della nuova direttiva europea sui pacchetti turistici, approvata in via definitiva dalla Commissione IMCO del Parlamento europeo, avanza verso il voto in plenaria previsto per settembre. Un testo frutto di lunghe mediazioni tra istituzioni, associazioni di categoria e rappresentanti dei consumatori, che ora entra nel vivo del dibattito pubblico. Se da un lato alcune istanze del settore sono state recepite, dall’altro permangono divergenze profonde tra operatori turistici e associazioni dei consumatori, soprattutto su temi come gli acconti, le circostanze straordinarie e la gestione dei reclami.
ASTOI: “Testo migliorato, ma ancora sbilanciato”
Tra le voci più critiche c’è quella di ASTOI Confindustria Viaggi, che, pur riconoscendo l’impegno del Governo italiano nel mediare una posizione meno penalizzante, giudica il testo ancora “non equilibrato”. Secondo il presidente Pier Ezhaya, la direttiva iniziale partiva da un impianto normativo “gravemente lesivo per i tour operator”, con penalità sproporzionate e vincoli di pagamento che avrebbero potuto compromettere la sostenibilità economica delle imprese.
ASTOI accoglie con favore l’eliminazione del tetto massimo obbligatorio agli acconti e dell’ipotesi di conti vincolati per la gestione dei pagamenti, ma esprime forte preoccupazione per l’introduzione di sanzioni fino al 4% del fatturato e per la mancata oggettività nella definizione delle “circostanze inevitabili e straordinarie”, considerate ancora troppo vaghe. Anche l’utilizzo degli avvisi ufficiali, come quelli della Farnesina, viene ritenuto un possibile fattore di instabilità, poiché rischia di trasformarsi in un automatismo per l’annullamento senza penali dei pacchetti.
AIDIT: “Un testo più sostenibile per le imprese”
Più misurata la posizione di AIDIT – Federturismo Confindustria, che parla di un testo migliorato e frutto di un dialogo istituzionale efficace. Il presidente Domenico Pellegrino sottolinea in particolare l’importanza dell’eliminazione dei vincoli rigidi sugli acconti, della maggiore flessibilità nella gestione dei voucher e della revisione del concetto di eventi eccezionali, ora più ancorato a situazioni oggettive come guerre o calamità naturali.
AIDIT guarda con favore anche all’introduzione di regole più chiare per la gestione dei reclami, alla definizione di tempi certi per il rimborso e alla tutela rafforzata contro l’insolvenza. L’associazione continuerà a monitorare l’iter legislativo per garantire un recepimento coerente con le esigenze operative del comparto.
AIAV: “Una direttiva che penalizza le PMI”
Decisamente più allarmata la lettura di AIAV – Associazione Italiana Agenti di Viaggio, che definisce la nuova direttiva “una spada di Damocle” per il turismo organizzato. Tra le critiche principali, il tetto al 25% sui pagamenti anticipati – seppur ora demandato agli Stati membri – e l’introduzione del saldo a 28 giorni dalla partenza, ritenuti insostenibili per le piccole agenzie e incompatibili con le logiche operative del settore.
AIAV teme inoltre che strumenti come il conto vincolato favoriscano i grandi operatori, a scapito delle realtà locali, e denuncia il rischio di abusi nel diritto di recesso legato alle circostanze straordinarie, in particolare se legato a generici travel warning. Anche il sistema sanzionatorio viene definito “sproporzionato e punitivo”, in un contesto dove i margini di profitto sono già molto ridotti.
Fiavet Confcommercio: “Passi avanti, ma resta da fare”
Fiavet Confcommercio, in linea con quanto dichiarato nei giorni scorsi, riconosce i progressi ottenuti grazie alla mediazione del Governo italiano, ma avverte che il percorso non è concluso. Positivo, per la Federazione, l’aver evitato l’introduzione obbligatoria di tetti agli acconti e l’inserimento del rimborso B2B tra gli obblighi normativi. Bene anche la semplificazione delle definizioni e la maggiore chiarezza sulle cause di forza maggiore. Restano però criticità, in particolare sulla sostenibilità dei nuovi obblighi procedurali e sulla riformulazione della protezione contro l’insolvenza.
Le associazioni dei consumatori: “Un passo avanti nella tutela”
Di segno opposto le valutazioni delle associazioni dei consumatori, che vedono nella nuova direttiva un “importante passo avanti” nella tutela dei diritti dei viaggiatori. Le novità più apprezzate riguardano la conferma della facoltatività dei voucher – che potranno essere accettati solo con consenso esplicito e con rimborso garantito – l’introduzione di scadenze certe per la gestione dei reclami e un sistema sanzionatorio ritenuto finalmente efficace.
Secondo le sigle firmatarie, tra cui Adiconsum, Codacons, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino e Cittadinanzattiva, la normativa risponde alle criticità emerse durante la pandemia e rende il settore più trasparente e sicuro. Resta però l’auspicio che l’Italia, nel recepimento nazionale, introduca un tetto ai pagamenti anticipati più favorevole ai viaggiatori.
BEUC: “Serve ancora maggiore protezione”
A livello europeo, anche BEUC – l’organizzazione dei consumatori dell’UE ha chiesto una normativa ancora più incisiva: obbligatorietà dei meccanismi ADR per le controversie, limiti armonizzati sui pagamenti anticipati, e massima tutela in caso di insolvenza degli operatori, inclusa la copertura per i voucher. BEUC teme che l’attuale compromesso non basti a ricostruire la fiducia dei consumatori, fortemente compromessa dagli eventi del 2020.
Le divergenze principali
Tema | Tour operator / agenti | Consumatori |
---|---|---|
Acconti anticipati | Vietati oltre il 25%, conti vincolati → nocivi per il settore | Favoriscono controllo e protezione, esigenza di limiti fissi |
Sanzioni e reclami | Criticate come sproporzionate e punitive | Necessarie per far rispettare i diritti |
Circostanze eccezionali | Definizioni troppo ampie, creano ambiguità | Va bene l’introduzione dell’oggettività, ma serve chiarezza |
Voucher | Preferenza per rimborsi, voucher non obbligatori | Voucher validi con consenso esplicito e rimborso automatico |
Insolvenza | Garanzia obbligatoria ritenuta onerosa | Garanzia chiara e obbligatoria, copertura anche dei voucher |
Click-through & LTA | Rimuovere norme su LTA, ridurre complessità | Chiarezza su responsabilità e informazioni |
Prossimi passi
Il testo della direttiva sarà sottoposto al voto in plenaria a settembre. In caso di approvazione, ogni Stato membro avrà 24 mesi per recepire la norma. In questa fase sarà cruciale il ruolo delle associazioni di categoria e delle istituzioni nazionali, chiamate a tradurre i principi europei in regole applicabili, equilibrate e sostenibili.
Il confronto tra imprese e consumatori è tutt’altro che chiuso. Al centro, resta la sfida di conciliare diritti e sostenibilità, senza appesantire ulteriormente un settore già segnato da anni difficili e da un contesto competitivo sempre più globalizzato.