Oggi vi racconto una storia bellissima.
Fino agli inizi del Novecento lo Stagno di Santa Gilla alle porte di Cagliari era una palude infestata dalla malaria finché l’Ing. Luigi Conti Vecchi non presentò un progetto ambizioso e innovativo che avrebbe cambiato il destino di tutta l’area: bonificare lo stagno impiantandovi una moderna salina.
Nel 1921 il progetto fu finanziato e approvato dallo Stato italiano. Già dagli anni Trenta del Novecento, la salina fu uno stabilimento all’avanguardia, completamente autosufficiente e basato sull’eco-sostenibilità: si fondava infatti su una catena produttiva integrata a sviluppo circolare, dove non si buttava nulla e tutto si riciclava.
Intorno alla salina intanto crebbe una vera e propria “comunità del sale”: proprietari, dirigenti, impiegati e tutte le maestranze della salina vivevano insieme nel piccolo villaggio di Macchiareddu, ancora in parte conservato, con case dotate di comfort rari nella Sardegna dell’epoca, un centro polifunzionale e un’azienda agricola integrata all’impianto.
La vita serena della comunità del sale venne interrotta bruscamente dalla Seconda Guerra Mondiale. I bombardamenti del 1943 paralizzarono la produzione: il porto di Cagliari divenne inagibile, il sale non poteva partire e l’officina meccanica fu requisita per produrre armi necessarie al Paese. Il sale non si raccolse per due anni.
Negli anni Cinquanta si avviò una fase di rinnovamento tecnologico e la produzione viene gradualmente meccanizzata, con la conseguente riduzione di personale e lo spopolamento del villaggio di Macchiareddu. Con la ristrutturazione cominciarono i primi licenziamenti.
Nel 1984 la salina passò sotto la proprietà di Eni, che tramite Syndial ancora oggi gestisce la vecchia Società Anonima Ing. Luigi Conti Vecchi. Attualmente la produzione raggiunge le 400 mila tonnellate l’anno, grazie a macchinari e processi altamente tecnologici, ed è specializzata in prodotti raffinati, tra cui il fior di sale destinato al mercato alimentare di eccellenza. Eppure il mestiere dei salinieri è sempre lo stesso, perché il sale si fa ancora allo stesso modo. Il ciclo produttivo è identico a quello di cento e mille anni fa, perché dipende dai ritmi della natura, dagli elementi naturali: ancora oggi mare, sole e vento, valorizzati dalle mani sapienti dell’uomo, lavorano ogni anno per produrre montagne di candido sale nella salina più longeva della Sardegna.
In 2016 il FAI prende in gestione una parte del vecchio stabilimento, ne crea un museo industriale tra le vecchie officine, archivi storici e laboratori del sale, raccontando questa bella storia di un’industria pulita e del suo particolare valore ambientale: la Salina è un’oasi naturale per migliaia di uccelli acquatici tra cui i famosi fenicotteri rosa che si possono ammirare a occhio nudo.
Highlight della visita è il giro guidato con un trenino tra le vasche salanti e le montagne di sale raccolto dell’impianto. I colori delle vasche che diventano sempre più rosse coll’aumento della salinità dell’acqua, la presenza dei fenicotteri e altri grandi uccelli che cercano il loro cibo nelle vasche, il vento e l’aria salata creano un’atmosfera unica, quasi incantata, ma sicuramente indimenticabile.
Vi dico ancora di più: qui, tra gli impianti della salina ancora attivi e gli spazi museali abbiamo creato una sala conferenze con 120 posti in una delle vecchie officine, restaurandola mantenendo lo stile industriale degli anni Trenta, ma dotandola di tecnologia e impianti moderni. È diventato un luogo affascinante per eventi di ogni genere.
Grazie alla vicinanza dell’aeroporto, della città di Cagliari, degli hotel di ogni categoria e la collaborazione con catering di ogni genere questo posto unico è un luogo ideale per eventi aziendali.
Consiglio la visita a chiunque si trovi in Sardegna. La Salina è a due passi dall’aeroporto di Cagliari e vicino alle più belle spiagge del Sud dell’isola. La si può visitare tutti i giorni tranne il lunedì, dalle ore 10.00 fino al tramonto.
Per info e prenotazioni:
FAI – SALINE CONTI VECCHI
Zona industriale Macchiareddu – Assemini (CA)
Tel: 070 247032 – Fax: 070 247310
E-mail: faisaline@fondoambiente.it
www.faisalinecontivecchi.it