A un mese e mezzo dal suo arrivo a Milano, si racconta per la prima volta da direttore del Park Hyatt Milano. L’iconico hotel affacciato sulla Galleria Vittorio Emanuele II ha appena indossato l’abito delle feste, e Marcos Romero Milans Del Bosch inaugura il periodo natalizio incontrando i giornalisti e annuncia un calendario di eventi pensati per offrire esperienze immersive: cinque concerti fino a Natale, una particolare attenzione alla musica, ai profumi, agli addobbi floreali. Un fil rouge che accompagna l’ospite in ogni momento del soggiorno.
Fresco dell’esperienza parigina – dove ha guidato il Park Hyatt Paris-Vendôme durante le Olimpiadi 2024 – Romero si definisce “molto fortunato” per la possibilità di vivere ora anche Milano-Cortina 2026. “Mi aspetto moltissimi visitatori e una visibilità enorme per la città di Milano nel mondo intero”, spiega con un italiano già sorprendentemente fluido dopo appena sei settimane in Italia. L’esperienza delle Olimpiadi parigine gli ha insegnato quanto questi eventi possano valorizzare un’intera città: “Quando la città va a performare correttamente durante le Olimpiadi, dà un’immagine bellissima nel mondo intero”.
Al centro della strategia del brand Park Hyatt c’è il concetto di “quiet luxury”, il lusso discreto che caratterizza tutti i 46 Park Hyatt nel mondo: eleganza sobria, mai ostentata, riconoscibile nell’atmosfera curata di ogni dettaglio. Una filosofia che Romero vuole declinare in modo distintivo a Milano, creando quell’esperienza unica capace di trasformare i visitatori in repeater affezionati. Ecco come ha risposto alle domande di QualityTravel.
Marcos Romero nuovo direttore di Park Hyatt Milano, da quanto tempo?
Da un mese e mezzo. Provenendo fresco fresco da Parigi. Dal Park Hyatt di Parigi dove sono stato dal 2022 fra il 2025.
E quindi ha fatto le Olimpiadi di Parigi.
Sì, Parigi 2024 un momento unico, veramente bellissimo.
E adesso vivrà le Olimpiadi di Milano-Cortina.
Sono molto fortunato.
Cosa si aspetta per questo evento?
Mi aspetto moltissimi visitatori e una visibilità enorme per la città di Milano nel mondo intero. Quando la città va a performare durante tutte le Olimpiadi correttamente, danno un’immagine bellissima della città nel mondo intero.
Park Hyatt ha una clientela di riferimento di alto livello. E Park Hyatt Milano è conosciuta in tutto il mondo. Quindi la clientela, il mercato a cui vi riferite va dagli Stati Uniti all’estremo Oriente ai Paesi arabi. Come fate ad accontentare clienti così diversi culturalmente?
Abbiamo uno staff numeroso e soprattutto con una lunga esperienza. Così siamo in grado di concentrarci sull’esperienza del singolo ospite con attenzione alle diverse esigenze a seconda della provenienza. Per esempio, a colazione trovano una ampia per i gusti di tutte le parti del mondo. L’idea e che nel nostro albergo devono trovare la stanza proprio come loro se l’aspettano.
Il brand ovviamente è conosciuto, però poi bisogna che il canale di vendita raggiunga i potenziali clienti. Ci sono i tour operator, la vendita diretta on-line, ci sono le agenzie di viaggi. Quali canali utilizzate per andare sui mercati esteri?
Tutti questi che lei ha citato. Le agenzie di viaggi, i tour operator, la vendita diretta, la vendita on-line, il marketing Instagram. E poi il passaparola. Perché un ospite Milano torna a casa e parla con tutti i suoi amici. Questo è uno dei canali di promozione tra i più importanti.
Ha parlato di Instagram. Ma i social non sono per i giovanissimi, gli adolescenti?
No. Il social oggi è utilizzato da tutti. Chiunque oggi prima di prenotare un albergo va a guardare su Instagram com’è l’albergo, cosa succede di interessante in quella struttura.
Park Hyatt è un brand internazionale. Quello di Milano è diverso dagli altri?
Tutti i Park Hyatt sono diversi Ma tutti hanno anche una linea comune, vanno nella stessa direzione. Quando arriviamo a un Park Hyatt, riconosciamo l’atmosfera, c’è un’identità. Sono alberghi di lusso, lo sappiamo, e sono discreti. È quello che chiamiamo quiet luxury, Non si tratta di esibire più lusso ma siamo understated, ci caratterizza la sobrietà. È una caratteristica che si ritrova in tutti i Park Hyatt del mondo.
Il mercato italiano è interessante per quest’offerta?
Interessantissimo. Perché il mercato italiano è molto rigoroso e adesso è molto importante conquistarlo. Bisogna che il cliente italiano apprezzi la nostra ristorazione.
Dall’Italia arriva il cliente business o leisure?
Arriva sicuramente chi viene in vacanza ma in tanti vengono per lavoro e approfittano degli spazi che abbiamo concepito proprio per potere lavorare. E anche i ristoranti si prestano agli incontri business. È un posto ideale per le riunioni e sono in tanti ad approfittarne.

