Richiesto da 1,4 milioni di famiglie, ma utilizzato solo da un terzo. 615 milioni prenotati, di cui sfruttati solo 200 su 2,4 miliardi. E’ il bilancio del bonus vacanze a fine agosto che vi abbiamo raccontato la scorsa settimana e su cui stiamo ricevendo diverse proposte dal mondo del turismo con lo scopo di riuscire ad utilizzare tutto il fondo che è stato stanziato. Eccone una.
“Per quelle pochissime strutture ricettive che hanno deciso di accettarlo il bonus vacanze è stata una manna dal cielo – ci spiega Giambattista Scivoletto, fondatore di bed-and-breakfast.it – Per il resto, i numeri mostrano che per poter funzionare al 100% il Tax Credit Vacanze necessita di una rimodulazione, in modo che possa mantenere le sue promesse e ristorare veramente il settore turistico. Per questo è giunto il momento di rivedere le modalità di fruizione del bonus per farlo diventare un vero motore di destagionalizzazione e rilancio, liberandolo dall’eccessiva burocrazia in cui è stato inspiegabilmente ingabbiato e concedendo più fiducia agli Italiani onesti, la stragrande maggioranza, che vogliono usufruirne; inoltre, bisogna allargare la platea di chi può accettarlo a tutte le attività ricettive, incluse le piccole attività familiari non imprenditoriali, ingiustamente tenute fuori in questa che speriamo sia solo la prima fase di rodaggio di un intervento che, rivisto, ha tutte le possibilità di funzionare al meglio”.
Prosegue Scivoletto: “La soluzione, a nostro modo di vedere, non può che essere la seguente:
1) La possibilità di fruire del Bonus Vacanze deve essere estesa a tutto il 2021.
2) Le modalità di fruizione devono essere semplici ed immediate: il viaggiatore potrà scegliere di soggiornare in qualsiasi tipologia di struttura, senza essere costretto a ricerche frustranti e infruttuose, dato che non è stata prevista nemmeno una lista ufficiale delle strutture che aderivano al bonus vacanze, e poi detrarre il bonus dalle imposte, allegando la ricevuta/fattura della struttura ricettiva insieme ad un documento che ne comprovi il pagamento (bonifico, estratto conto carta di credito).
Questa, secondo noi, è la modalità che si sarebbe dovuta adottare fin dal primo momento, ed è ancora l’unica che possa garantire che i 2,2 miliardi ancora da spendere finiscano nelle casse del comparto turistico, offrendogli così la possibilità di superare la crisi e prepararsi alla ripresa che, speriamo, possa arrivare al più presto”.